Legend into the wild.....winter

Ben arrivato 2017......una cosa ti chiedo.
Allarga i confini dell'anima, regala un sorriso il frutto dell'amore.
Un abbraccio che mescoli gli odori, un incanto di libertà che insegni a sognare.
La saggezza che nutra e avvicini sempre di più a madre natura.
Un incontro con la semplicità dell'esistenza, che sappia cogliere l'infinita bellezza.

Avvio scoppiettante con un 1,2,3,4  Gennaio pedalato in libertà, 450 km per 7000 metri di dislivello. Dei quali 250 in mtb, quasi tutto il mese di dicembre fra ferie, un infortunio e splendide giornate mi sono allenato tutti i giorni, ho una forma che non ricordo da tempo....e allora avanti tutta verso l'infinto e oltre.
Ora tocca a lei la Legend into the wild....leggenda in libertà, una nuova mia creatura che si disputerà il 26 Agosto lungo l'asse a me tanto caro, val del Brennero e val Venosta.
Un 450 km impegnativo ma non proibitivo fatto d'Agosto, credo divertente di questo periodo, se poi guardiamo le previsioni meteo diventa pura poesia !!!
Sono emozionato come non mai, il magico manto bianco e temperature "polari" mi aspettano, preparo il tutto e finalmente monto le gomme chiodate !
6 del mattino del 5 gennaio, tutto pronto, ultimi controlli e via per Faedo, punto di partenza della randonnée, esattamente al bici grill bike bread dell'amico Emilio.
Ore 8 ci sono, un vento fortissimo mi da il benvenuto, caz... che ventaccio, con difficoltà preparo il tutto, -2 gradi segna il termometro !!!
Si parte, ovviamente vento contrario, a tutta non si va oltre i 20 orari e a tratti devo stare attento a non cadere. Le ruote chiodate fanno il resto, eccezionali sul ghiaccio e neve, micidiali su asfalto....non scorrono.
Vestito per le grandi occasioni invernali non ho freddo e con me ho tutto quello che serve per resistere, anche se niente ricambi, si viaggia leggeri come mia abitudine ultimamente.
Una lotta snervante con il vento mi cattura l'anima, ma son troppo motivato ad arrivare lassù, testa bassa e via.
Non era previsto da parte mia un 20 orari di media sul piano che porta a Bolzano, così mi trovo costretto a tagliare i tempi di fermata, primo caffè andato!
Si comincia salire verso il passo del Brennero, la temperatura cala e il vento aumenta.
Arrivo a Chiusa, poi a Bressanone, 42 km mi separano dalla vetta, sono sempre più in ritardo vietato fermarsi, mangio al volo e avanti tutta. Primi tratti di ghiaccio lungo la ciclabile e lassù si intravede l'inferno....auuuuuuuuuuuu .
E' ora di ballare, raffiche micidiali mi accompagnano a Vipiteno, la temperatura scende a - 8 gradi, resto svestito, non posso sudare troppo, non avendo ricambi, e nemmeno un supporto, vietato sbagliare, ne va del successo del giro, la pellaccia qua non si gioca quasi mai, massimo ogni 10 km c'è vita, e poi un po' d'esperienza c'è per sapere fermarsi prima di saltare !
Dolce manto bianco avvolgimi e fammi respirare antichi sapori, il silenzio che divampa in suoni e colori empiti di poesia.
Ci siamo nevicaaaaaaa, le chiodate si mettono al lavoro, finalmente la ruota scorre liscia, spettacolo divino. Quanto si diverte Eolo a dipingere questo quadro bianco dalle mille sfumature, rincorro questo vortice e ne vengo travolto, non capisco più niente, mi sto divertendo pure io....auuuuuuuuuuu .
Calma Musseu devi restare collegato, l'uomo sapiens non perdona, le macchine passano a pochi cm....chi è sto pazzo, ma che cacchio fa questo in mezzo alla strada, via via spostati dobbiamo correre, correre, correre !
Eccolo il pericolo da dove viene, non da madre natura, lei è sempre leale, non tradisce mai, loro no, loro padroni del mondo non sanno ascoltare.
Brennero - 12 gradi, breve fermata per un mega panino, caffè e vestirmi per la discesa verso Innsbruck.
La strada è completamente ricoperta da neve e ghiaccio, ma ai bordi concede una striscia di neve soffice dove io posso stare senza essere travolto, una figata unica si va bene, veloci.
Il freddo si fa sentire, anche se tengo alta la pedalata difficile rimanere a temperatura, avanti tutta devo arrivare prima che faccia buio a Landeck .
Arrivo a fine discesa, altra breve fermata, caffè e pieno d'acqua, batto forte le mani, sono leggermente ghiacciate se pur usi guanti d'alpinismo, la posizione in bici per le mani è micidiale, ferme li a dirigere senza poter lavorare, lentamente si congelano, i piedi invece ok , con queste scarpe per neve, calde ed impermeabili, una favola.
Il freddo intenso mi porta sempre una sete tremenda, e allora visto che dalla borraccia non c'è verso di bere se pur termica, mi faccio fuori un bel litro d'acqua cortesemente scaldata dal barista!
Raccolgo tutto le forze rimaste e concentrato mi riavvio verso la prima meta, scortato da occhi increduli di tanta "pazzia".
Ovattato dalla purezza di madre natura tutto scorre, dimensione astratta che scandisce il non tempo, viaggio leggero e nulla mi distoglie da quell'attimo.
Le prime luci dichiarano l'arrivo delle tenebre, ma ormai ci siamo, Landeck sei mia...che battaglia !!!
Bagnato, insensibile e provato trovo subito al volo un carinissimo hotel.
Temperatura sempre sui -10 gradi, con abbondante nevicata, fortunatamente nella valle dell'Inn il vento si è calmato e mi ha permesso di essere veloce.
Una bella doccia calda mi ridà vigore.
Una mega mangiata, metto a stendere il tutto, sono le 23, vengo travolto da un dolce sonno.
Ore 6 del mattimo...caz... è tardi, che dormita per Musseu !
Mi vesto, colazione e si riparte, -12 gradi dichiarati fuori e cielo azzurrissimo!
Bello asciutto e riposato comincio a salire per passo Resia, la ciclabile è impraticabile e sulla statale impossibile stare !!!
Una macchina visto la mia difficoltà si ferma, una carissima signora svizzera, che parla molto bene l'italiano, Ragazzo (grazie per il ragazzo) VUOI FARTI AMAZZARE !
Io rispondo, devo arrivare a Resia, un sorriso da parte sua....dai sali matto.
Non ho scelta, colgo l'attimo smonto la bici e salgo.
L'accordo è fino all'incrocio a Martina poi lei prosegue per Saint Moritz ed io punto dritto a Resia.
Fermata breve per un caffè con foto, un abbraccio un grazie e avanti tuttaaaaaa.
L'impatto dopo una mezzoretta con clima a tutta, ci saranno stati 50 gradi in macchina.....Madonna che freddo,  -15 gradi !!!
Riparto in salita per fortuna, strada completamente bianca e ghiacciata, ma con queste ruote si va benissimo , non si scivola nemmeno in piedi, mi sento sicuro, sensazioni, emozioni a mille .....auuuuuu.
Arrivo a Nauders si scollina sono le 10 del mattino, -17 gradi, altri 6 km e sono al passo, dove trovo - 18,5 !!!
Sensazioni d'alta quota....rincoglionito dal freddo foto al cartello e via a tutta verso il campanile.
Altra foto al volo, e piccolo giro sul lago ghiacciato...che figata.
Il vento torna a padroneggiare, raffiche incredibili a favore che fanno letteralmente volare.
Resisto con tutte le mie forze, a momenti non vedo nulla sembra tutto bianco, non ho scelta devo prendere la ciclabile, troppo pericoloso sulla statale verso Glorenza.
Breve fermata per  immortalare questo spettacolo, il sole regala riflessi maestosi, incanti paradisiaci.
Come si dice "voglio morire ora".
Poco prima di Glorenza la strada ritorna bella, qua non ha nevicato, fine dell'attimo bianco.
Un freddo pungente mi accompagna lungo la ciclabile Claudia Augusta,  -12 gradi a Glorenza, - 10 a Silandro, - 3 a Merano. un forte vento a favore mi ripaga della grande battaglia dell'andata per arrivare al Brennero, mi fermo solo un attimo per cambiare l'acqua ghiacciata a Bolzano, ultimi km, una lacrima scorre tutto il film di questa incredibile avventura ....che BATTAGLIA.
Attimi intensi di vita che inondano l'anima di sapori antichi, persi per strada.
Voglio ringraziare la signora che mi ha aiutato in un momento difficile per me, a piedi sarebbe stata durissima arrivare lassù, anche se mollare mai !!!
Le route chiodate su asfalto sono un 'incubo, a tutta con vento a favore  mai sopra i 35 orari.
E pensare che mi sono sciroppato 450 km con loro.....auuuuuuuuuu.


Un'armonia mi suona nelle vene

Un'armonia mi suona nelle vene,
allora simile a Dafne
mi trasmuto in un albero alto,
Apollo, perché tu non mi fermi.
Ma sono una Dafne
accecata dal fumo della follia,
non ho foglie né fiori;
eppure mentre mi trasmigro
nasce profonda la luce
e nella solitudine arborea
volgo una triade di Dei


Alda Merini


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